Lettura dell’infinito

 Lettura dell’infinito di Walter Binni.

 

 

 

 

L’altro giorno, parlando al telefono con una cara amica, le dicevo di come la lettura di Binni, Timpanaro e Luporini mi avesse confortato nella mia contestata visione di un Leopardi progressista e materialista. Non viceversa. Tempo fa’ pubblicai nel forum una mia lettura dell’infinito che escludeva ogni interpretazione idealistica, mistica e romantica. Stasera ho estratto dalla mia biblioteca leopardiana il volume, ancora intonso ahimè,  di Binni “Lezioni leopardiane” pubblicato nel 1994 da La Nuova Italia, che ripropone vecchie lezioni tenute all’università dal grande maestro. Vi propongo, per estratto, la sua Magnifica lettura dell’infinito, da lui definita “la prima grande poesia leopardiana”.

“Sicché par da rifiutare quella parte dell’interpretazione desanctisiana che puntava sull’atteggiamento di un primitivo e sulla sua scoperta ed adorazione del numinoso.   Mentre è pur da rifiutare la limitazione desanctisiana riguardo a una certa intrusione di intellettualismo (Vo comparando).

In realtà l’atteggiamento leopardiano nell’Infinito (maiuscolo nel testo), è quello di un uomo ricco di esperienza, di profondità di pensiero, di sensibilità e di fantasia (non ingenuo e puramente istintivo) e la presenza del pensiero non è intrusione intellettualistica, ma essenziale componente di una poesia che trae la sua forza da un’intuizione fantastica e sensibile, alimentata da una profonda e intrinseca  meditazione, come proprio avviene nella poesia più grande e matura.

Occorrerà così ricollegare l’infinito a tutto un lungo percorso fra intuizioni e meditazioni che si svolge tra il ’19 e gli anni immediatamente seguenti entro lo Zibaldone e che, seppure con una maggiore complessità speculativa, riconduce alla genesi di quel componimento legato a un processo di pensiero in fieri.

Fra i molti pensieri citabili in proposito, gioverà soprattutto  ricordare la lunga meditazione del luglio 1820 che (si noti bene) raccorda il sentimento e il piacere dell’infinito alla teoria leopardiana del piacere e della felicità come massimo fine cui tende la natura umana. Sicché, si noti subito, il tema centrale della poesia studiata si riconnette a uno dei temi fondamentali della prospettiva leopardiana, non a un motivo marginale e secondario e così assume tanto più una sua profonda serietà e centralità.

E basti qui richiamare, di questa lunga e complessa meditazione, alcuni passi più interessanti per noi”.

 

 

Indi Binni cita il passo di pagina 165 sul sentimento della nullità delle cose e del desiderio infinito di felicità.

 

 

“Sicché (e si noti come il leopardi da buon sensista sottolinei una causa più materiale che spirituale e così ci allontani da una interpretazione di tipo religioso e spiritualistico del sentimento dell’infinito), l’uomo, non trovando la felicità nei singoli piaceri, si volge soprattutto all’idea dell’infinito servendosi della sua facoltà immaginativa che gli offrirà il compenso di visioni illimitate nello spazio e nel tempo. E tanto meglio se l’illimitato sorgerà per contrasto dalla vista di una cosa reale e limitata”.

 

 

Poi, viene riportata la pagina 171.

 

 

“Sicché, alla luce di questo pensiero meglio si può capire anche come la conclusione della poesia (E il naufragar m’è dolce in questo mare) esprima non tanto uno sfocio mistico e spiritualistico, quanto l’esito di un severo e profondo piacere, di una forma alta di felicità e di pienezza dell’animo che è giunto al possesso del sentimento dell’infinito.

E tutta la poesia traduce perfettamente, attraverso il succedersi delle sensazioni, dalla vista reale alla vista immaginativa e più profonda (che dalla limitatezza della prima è fatta scattare a contrasto), attraverso il costante e fuso controllo del pensiero (donde l’estrema collaborazione di sensibilità e di pensiero e l’estrema suggestività e chiarezza essenziale del linguaggio), questo itinerario in infinitum, questa progredente presa di coscienza del sentimento e del piacere dell’infinito”.

 
http://pergiacomoleopardi.myblog.it/media/00/00/2c5299f5c3e898542fbf7d0a3aa75e30.mp3

 

Lettura dell’infinitoultima modifica: 2007-06-22T12:42:59+02:00da giuseppepi2
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